Trekking e itinerari alpinistici nel Mediterraneo con Guide alpine e Accompagnatori di media montagna
Comunicato stampa n. 07 del 09/10/2023
Non solo Alpi e non solo montagne. Quando parliamo di Guide alpine, il pensiero corre subito alle alte quote, ma esistono numerosi itinerari escursionistici e alpinistici sulle coste a picco sul mare da percorrere sotto la guida esperta dei professionisti del Collegio Nazionale Guide alpine Italiane. Quali? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Pina, Guida Alpina e vicepresidente del Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane. In questa intervista, Pina ci racconta le mete più affascinanti, quali sono i periodi migliori per viverle e perché affidarsi a un professionista.
Quali sono le mete più belle da affrontare con le Guide alpine nel Mediterraneo?
Se parliamo di itinerari alpinistici, tra le più famose c’è sicuramente il “Selvaggio blu” in Sardegna, un percorso di più giorni, che si snoda sulla costa orientale, nel Golfo di Orosei, tra Pedra Longa e Cala Sisine. La zona offre una serie di varianti più o meno difficili per tutti i gusti: chi c’è già stato, spesso ha voglia di tornare per scoprirne altre. L’itinerario prevede un insieme di paesaggi e situazioni uniche, un misto di camminate su terreno impervio e alle volte esposto a picco sul mare, brevi arrampicate, calate in corda e bivacchi notturni all’aperto.
Il Mediterraneo è una meta speciale anche per l’arrampicata: le Guide Alpine organizzano vacanze e corsi di arrampicata, per esempio sempre in Sardegna, Sicilia e molti luoghi sparsi lungo le coste della Penisola. Solo per citarne alcuni, Sperlonga e Muzzerone. Poi ci sono anche mete estere, come la Croazia e la Grecia, sia sulle isole che sulla terra ferma. Alcune Guide offrono anche proposte che uniscono il climbing al sailing, avvicinandosi alle pareti con la barca. Insomma, l’offerta è molto varia.
Ma perché rivolgersi a una Guida alpina?
Perché è un professionista formato e abilitato proprio a svolgere questa tipologia di attività, dove è necessario, oltre alla conoscenza delle tecniche, anche l’utilizzo dell’attrezzatura alpinistica. Bisogna tenere conto che ci muoviamo su terreni selvaggi, dove i percorsi possono non sono segnalati e, se si prendono scelte sbagliate, ci si può trovare in difficoltà o persino nei guai. Questo vale chiaramente tanto per gli itinerari alpinistici come il “Selvaggio blu” quanto per l’arrampicata.
Una meta come il Selvaggio blu, che è gettonatissima, richiede una preparazione particolare?
Il Selvaggio blu è adatto a escursionisti mediamente allenati e che siano abituati a camminare su percorsi esposti e terreni impervi. Non è necessario che siano già autonomi nell’arrampicata e nelle calate, ci pensa la Guida alpina a gestirle. È il percorso ideale per chi cerca un’avventura, con notti in sacco a pelo sotto le stelle e un po’ di adrenalina.
Quali sono invece le mete per le quali rivolgersi agli Accompagnatori di media montagna?
Per restare sul mare, le proposte sono molte. Ne cito alcune: il parco geominerario della zona del Sulcis Iglesiende e i Supramonte in Sardegna, gli itinerari nelle isole Egadi e Eolie e la Riserva dello Zingaro in Sicilia, il promontorio del Gargano, la costa del Cilento, l’Isola d’Elba, l’Argentario, il Conero nelle Marche, il Circeo nel Lazio, la penisola Sorrentina verso Capri e il Sentiero degli Dei in costiera Amalfitana, le Cinque Terre e il territorio sopra Finale Ligure. Affidarsi agli Accompagnatori di media Montagna significa poter contare su professionisti del trekking, preparati sia dal punto di vista prettamente tecnico e logistico, che naturalistico e culturale.
Qual è la stagione migliore per queste escursioni?
In linea generale le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno, ma alcuni di questi luoghi sono accessibili anche in estate e inverno.
Questo tipo di turismo alpinistico ed escursionistico è molto diffuso?
Decisamente. La richiesta per i professionisti è sicuramente in aumento negli ultimi anni e credo che aumenterà ancora in futuro.