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È morto Erich Abram, Guida alpina e ultimo uomo del '54 al K2

Se n’è andato anche l’ultimo uomo della grande spedizione italiana al K2. Erich Abram è morto all’età di 94 anni, ieri, 16 gennaio.

Era nato il 13 giungo del 1922 a Vipiteno, ma dal 1930 visse a Bolzano con la famiglia d’origine. Superata la Seconda Guerra Mondiale, che lo portò anche nella Campagna di Russia da cui fece ritorno solo nel 1947, poté dedicarsi finalmente alla sua grande passione: l’arrampicata e la montagna.

La sua palestra furono le Dolomiti, ma il grande salto lo fece partecipando alla spedizione italiana al K2. Abram diede un importante contributo nell’attrezzare la salita e aprire quindi la via a Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, che per primi al mondo arrivarono in vetta alla montagna il 31 luglio del 1954.

Il successo del K2 fu un “trampolino di lancio per la sua carriera”, che lo vedrà poi non solo in montagna, ma anche nei cieli come pilota di piper e di elicottero per il Soccorso alpino. Lo ha raccontato lui stesso in una preziosa intervista raccolta da Augusto Golin, a cui ha anche detto:

“Prima di partire per il K2 avevo fatto gli esami da portatore, il primo grado delle Guide Alpine. Al ritorno probabilmente mi hanno nominato Guida ad honorem, dato che non ricordo di aver fatto gli esami. Comunque nella mia carriera di alpinista e Guida ricordo di aver guadagnato solo 50 lire che divisi con Fritz Rapold. Un signore ci aveva visto fare la via Preuss sulla Piccolissima di Lavaredo e rimase così impressionato che ci chiese di portarlo sulla via Normale della Piccola che è lì vicino. In compenso ho sempre fatto l’istruttore di roccia e ghiaccio per i corsi di formazione delle Guide Alpine”.

 

Foto: Erich Abram nel 1953 fotografato da Ernst Pertl



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