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K2 60 anni dopo

(Fonte: http://www.montagna.tv/)

Il K2 è forse la vetta più temuta, la più amata e ammirata. Una piramide che punta verso il cielo capace di attivare negli ultimi 100 e passa anni i sogni delle persone più diverse, di attrarre con il suo magnetismo l’immaginario di alpinisti, scienziati, avventurieri di tutto il mondo. Se agli inizi del secolo raggiungerne la base rappresentava di per sé un’impresa epica, oggi, mentre scalarne i pendii resta una fatica riservata a pochi, arrivare al campo base e lasciarsi colpire dal suo profilo severo stagliato contro il cielo pakistano è un sogno a portata di mano.

Nel 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, guidati da Ardito Desio, raggiunsero, primi uomini nella Storia, la vetta del K2. Il successo della spedizione fu possibile grazie alla determinazione del team italiano ma anche grazie al supporto della popolazione locale.

OGGI, 60 anni dopo, il Governo del Gilgti Baltistan (la regione del Pakistan del nord dove si trova il K2), gli enti coinvolti nel progetto SEED per l’implementazione del Central Karakorum National Park, il comitato EvK2CNR, PATO l’agenzia dei Tour Operators pakistani e altri enti ed associazioni celebrano con una serie di iniziative quell’impresa. L’obiettivo è promuovere questo territorio.

La spedizione alpinistica Pakistana

Per la prima volta un team composto di soli Pakistani tenterà di raggiungere la vetta del K2. Il comitato EvK2CNR ha deciso, anche per ricordare il fondamentale apporto del Pakistan durante la prima ascesa, di supportare con un contributo la spedizione. Fanno parte di questa impresa il presidente del Comitato EvK2CNR, una delle più note organizzazioni del mondo a occuparsi di ricerca scientifica in alta quota, Agostino Da Polenza, la guida alpina Maurizio Gallo che per il EvK2CNR è il coordinatore delle attività in Pakistan e dieci alpinisti con curricula di grande esperienza tra cui le Guide alpine Michele Cucchi e Simone Origone. Il ruolo di Michele Cucchi sarà molto importante: è lui, infatti, il preparatore degli otto membri del team pakistano, già conosciuti nelle sue precedenti missioni nel paese. Il suo compito sarà conciliare due differenti modi di affrontare la montagna: la salita veloce e leggera di chi è abituato alle Alpi e il passo più lento e cadenzato di chi affronta le alte vette asiatiche. Michele è da molti anni coinvolto nello sviluppo del progetto di soccorso Concordia Rescue Team, conosce bene queste montagne. Il suo compito è oggi trasmettere ciò che ha imparato negli anni di studio e di esperienza diretta della montagna. Se ci saranno le condizioni, tenterà la vetta ma non è quello il suo fine. Il suo obiettivo è supportare gli otto alpinisti pakistani: la sua vita cambierà nel momento in cui loro raggiungeranno la cima del K2. Le istituzioni italiane hanno dato il proprio sostegno alla spedizione: il premier Renzi ha inviato agli alpinisti il tricolore, affinché la nostra bandiera possa raggiungere ancora una volta la vetta, insieme a quella pakistana. La spedizione ha avuto inizio ufficialmente il 14 giugno da Skardu, dove gli italiani partiti l’8 giugno da Malpensa si sono uniti al team pakistano. Il tentativo di raggiungere la vetta è previsto intorno alla fine di luglio, è stato centrato alle ore 4.30 del 26 luglio. 

Michele Cucchi: al K2 sarò il collante tra due modi diversi di andare in montagna

 

 

Jetlag - K2, una nuova sfida

Fonte: SkyTG24

 

Siamo in cima! Il grido di Michele Cucchi dalla vetta del K2

Fonte: Montagna.tv